PAOLO CARLINI & FABRIZIO DATTERI

Il concerto del duo Carlini - Datteri  mette in scena un  viaggio sonoro in due parti: nella prima parte l’inusuale musicalità del fagotto attraversa i canoni noti della tradizione classico-operistica di Rossini, Donizetti, Verdi (nelle trascrizioni per fagotto e piano di Beer, Tamplini, Orselli); nella seconda parte il repertorio affronta composizioni originali per fagotto e piano di autori di musica contemporanea (Castelnuovo Tedesco,  Bacalov, Morricone, Fabrizio, Betta), la maggior parte delle quali espressamente composte per il fagotto di Paolo Carlini e a lui dedicate. Questo il filo conduttore che lega l’intenso capitolo del repertorio novecentesco con la prestigiosa tradizione classica dedicata al fagotto nei due secoli precedenti.
Paolo Carlini, primo fagotto dell’Orchestra della Toscana dal 1987, ha collaborato in tale ruolo con le maggiori orchestre italiane. Da sempre interessato alla musica contemporanea, la sua attività concertista da solista ha determinato un considerevole ampliamento del repertorio solistico per fagotto. È dedicatario di opere di importanti compositori contemporanei fra cui Ennio Morricone e Luis Bacalov.
Fabrizio Datteri, pianista e clavicembalista, ha al suo attivo una cospicua attività concertistica come solista e in complessi di musica da camera con illustri collaborazioni. È stato direttore artistico e collaboratore di importanti festival musicali.

classica & nuovi linguaggi

Domenica 26 febbraio 2023 ore 18

Auditorium Palazzo della Cultura «Antonello da Messina»

PAOLO CARLINI

fagotto

FABRIZIO DATTERI

pianoforte

 

GIOACHINO ROSSINI
Cavatina dalla Gazza Ladra (trascr. di Franz Beer)

GAETANO DONIZETTI
Fantasia sul Don Pasquale (trascr. di Giuseppe Tamplini)

GIUSEPPE VERDI
Reminiscenze dalla Traviata (trascr. di Luigi Orselli)

LUIS BACALOV
Tanghitud 4 (2015) *

MARIO CASTELNUOVO TEDESCO
Sonatina per fagotto e pianoforte op. 130

ENNIO MORRICONE
Totem (2011) *

MAURIZIO FABRIZIO
Sad City (2011) *

MARCO BETTA
Sonata (2011) *
*dedicato a Paolo Carlini